Il bene, umile silenzioso e fecondo, che padre Michele ha disseminato nelle terre che ha percorso, è già fecondo e cresciuto, testimoniato dalle opere da lui create che ora proseguono nel percorso di riscatto della dignità di ogni uomo.
Pubblichiamo una recentissima riflessione di padre Michele pubblicata sul settimanale diocesano Luce e Vitan.35 del 1 novembre 2009, a conclusione del mese missionario.
La dimensione della missione oggi
di padre Michele Catalano sj
Sono 84 anni di missione nell’Oriente. Sei mesi di ricerca non della salute, ma di nuove direttive dateci dal Signore. E frattanto, che cosa si rivela nelle nostre visioni, nei nostri sogni di missioni? Continua il mondo intorno a noi a lasciarsi dilaniare da conflitti, ideologie che tengono la nostra umanità perennemente in una lotta contro la distruzione, contro la morte; non prendono corpo altre presenze di rinnovamento, di nuovi impulsi, di nuove energie impegnate finalmente a continuare il processo creativo che è cominciato con la creazione dell’Universo: siamo ancora accecati da non vedere l’alba perenne in cui il Dio dell’Universo è costantemente impegnato; continua a rivelarsi tra noi il primo mattino del mondo, quando Dio riprende la sua opera creatrice e la porta a
Forse il mistero più profondo del nostro essere umani non è il male intorno a noi, ma la perdita di visione che ci
Ed allora l’uomo si trova smarrito, ancora veramente incapace del vero bene. E forse il punto principale della missione oggi è questo, svegliare l’uomo al suo grande impegno nel mondo.
50 anni fa, con la Chiesa impegnata a preparare un Concilio senza saperne i frutti e la natura, si sentì dovunque un fremito di una Chiesa nuova, in rinascita. E oggi sentiamo lo stesso, ci sentiamo alla vigilia di un nuovo inizio.
Nel corso degli ultimi tre-quattro pontificati si è avuto l’impressione che gli ammaccamenti subiti nel corso dei
Ora è come se tutto quel passato sia nel processo di essere spazzato via per concentrarsi sui bisogni essenziali dell’uomo.
Sembra che le smerigliatrici intorno a noi stiano facendo un lavoro di rifinitura che dovrebbe ristorare la bellezza
del piano di Dio. Ci impressiona il numero crescente di volontari per le missioni, che spendono settimane e mesi a voler bene, ad amare coloro che sono nell’assoluto bisogno. Noi nelle missioni li sentiamo presenza essenziale nell’evangelizzazione dei popoli. Abbiamo un movimento, nella nostra missione a Colombo, che si intitola “Faccia a faccia”, dove l’incontro non è istituzionale, ma personale, coinvolgendo intere comunità di poveri-bambini affamati, distrutti da droga e altre forze antisociali che fanno scempio delle persone umane.
Ecco qui, sono tutti spunti che messi insieme nelle “scuolette”, nei centri di adozione a distanza, nei corsi di formazione professionale, nell’impegno comunitario, nelle baraccopoli contribuiscono a far scoprire sulla faccia dei nostri fratelli e sorelle il volto di un Dio che ama.
Grazie per ogni forma di coinvolgimento nella crescita dell’uomo.
FONTE: www.diocesimolfetta.it
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