domenica 6 dicembre 2009

Nell'ATTESA ...una Parola - II settimana

riflessioni sull'Avvento a cura di don Tonino Brattoli
Riferimenti alle Letture di questa domenica
Bar 5, 1-9 / Fil 1,4-6.8-11 Lc 3, 1-6

La liturgia della Parola si apre con il libro del Profeta Baruc, il segretario di Geremia. Baruc scrive dopo la deportazione in Babilonia ed è evidente che il popolo non è più un'unica comunità ma disperso. Un lutto ed un dolore atroce adesso attraversa il cuore di tutti gli uomini in quanto non è stata mantenuta l'alleanza con Dio, il re è stato deportato con la sua famiglia e il tempio distrutto e depredato. La città santa non è altro che un cumulo di macerie. Attraverso una fitta collezione di simboli e di imperativi gioiosi, il capitolo V di Baruc vuole lanciare un messaggio di fiducia e di speranza. Lo splendore di Dio verrà mostrato ad ogni creatura sotto il cielo. Ma questo giorno in cui lo splendore apparirà dobbiamo stare attenti a riconoscerlo. San Paolo tutto questo lo fa notare ai Filippesi: "Siate integri e irreprensibili per il giorno di Cristo" (Fil 5, 10) è il modo giusto per attendere. Solo con la formazione di una nuova mentalità, metànoia, con la nuova conoscenza di Dio alimentata dall'amore, con un pensare retto e profondo l'uomo riesce a contemplare la salvezza di Dio. Solo così "Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio" (Lc 3,5). Gli occhi di tutti si apriranno e potranno intuire la mano di Dio che opera e salva. Dio investe l'ultimo profeta: Giovanni il Battista. La parola di questo profeta non ritornerà vuota a Dio ma attraverserà il tempo e la storia trasformandoli, dando alla storia dell'uomo un senso. Chiediamo al Signore, che ci invita ad attenderlo con amore, di riconoscere il suo IRROMPERE NELLA STORIA.

don Tonino Brattoli

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