giovedì 24 settembre 2009

GIORNI DI DOLORE PER I CADUTI!

Dal dolore al senso del loro sacrificio

Carissimi amici, la grave tragedia che ha visto morire i nostri parà in medio oriente ha creato grande dolore e sconcerto. Il popolo italiano soffre e s'interroga sulla morte di questi angeli che, per dirla con Pelvi, sono "vite a servizio della Pace". Tutti si chiedono perchè i nostri militari devono morire per un popolo che ormai è pervaso da una cultura dell'odio. Interrogativi che sembrerebbero legittimi ma che in realtà snaturano il senso del sacrificio di questi giovani. E' l'onda emotiva che travolge tutto, spazza via il senso profondo delle cose e ci fa parlare d'impulso. Pensiamo invece che sia importante scovare il senso delle cose nella schiuma che quest'onda lascia sulla sabbia. Su quella sabbia vi è il senso di tutto, del sacrificio consapevole dei nostri eroi. Ciò che dovrebbe davvero commuoverci è l'esistenza di "Un’Italia capace di andare a scavare i pozzi dell’acqua nei villaggi, a costruire le scuole per i bambini e di stare in armi senza odio. Un’Italia buona" come scrive Marina Corradi, giornalista de L'Avvenire, un lato della nostra Italia che spesso è nascosto, perchè opera in silenzio e con umiltà.
I nostri militari non hanno portato morte in quei luoghi già devastati dalla guerra ma solo voglia di ricostruire. E' nostro dovere andare al di là delle emozioni che la tragedia e i media tendono a creare. In altre parole, non dobbiamo dimenticare i benefici che le nostre forze militari hanno portato in quella terra alleviando il grido di sofferenza di quelle popolazioni, dei civili che sono calpestati dall'odio, dagli scontri politici. Una popolazione che non vive più, che non vede futuro. Il problema è sempre lo stesso, è indispensabile un cambio di prospettiva. Se fossimo stati noi al posto di questi civili, depredati della loro quotidianità, della loro vita, della loro dignità, avremo ragionato allo stesso modo? Vi lasciamo con questo interrogativo e con una preghiera di Madre Teresa che vogliamo dedicare a questi militari operatori di pace! Buona riflessione a tutti.




O Signore, c'è una guerra e io non possiedo parole. Tutto quello che posso fare è usare le parole di Francesco d'Assisi. E mentre prego questa antica preghiera io so che, ancora una volta, tu trasformerai la guerra in pace e l'odio in amore. Dacci la pace, o Signore, e fa' che le armi siano inutili in questo mondo meraviglioso. Amen.

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