Un cammino per riscoprire la vocazione missionaria dei cristiani
L'ottobre Missionario è un'occasione per "ravvivare in ognuno di noi la consapevolezza del mandato missionario di Cristo di fare discepoli tutti i popoli" (dal mess. del Papa per la GMM 09). Quest'anno il papa, nel tradizionale messaggio per la giornata missionaria, si sofferma sull'importante missione della Chiesa di proclamare il VANGELO DELL'AMORE per illuminare il mondo buio che spesso ci circonda. Il titolo del messaggio è esplicativo "VANGELO SENZA CONFINI" sta a significare che la buona novella deve essere annunciata a tutti e che bisogna lanciarsi in questa missione infrangendo ogni confine, ogni pregiudizio. Partendo da questo slogan, noi giovani missionari abbiamo pensato di riflettere sulla figura del pellegrino che cammina senza sosta per arrivare alla sua meta. Un cammino faticoso, fatto di strade tortuose, ma anche gioioso perchè l'obiettivo che il pellegrino si prefigge è grande: Gesù, il Cristo VIVO. Ogni settimana vi proporremo un simbolo che caratterizza l'equipaggiamento del pellegrino, per riflettere sul senso della nostra Cristinità e dunque sul nostro essere MISSIONARI. Buona lettura.
I settimana: I SANDALI
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I sandali ci raccontano la vocazione cristiana all'anda
re verso il fratello per portar speranza. Cristo è la nostra speranza e per questo il cammino del cristiano deve essere sempre gioioso, perchè con lui c'è Cristo. Madre Teresa con le sue parole, traccia una identikit del cristiano, leggiamo e meditiamo:
Fate che chiunque venga a voi se ne vada sentendosi meglio e più felice.
La gioia traspare dagli occhi, si manifesta quando parliamo e camminiamo.
Non puo' essere racchiusa dentro di noi. Trabocca.Tutti devono vedere la bontà del vostro viso, nei vostri occhi, nel vostro sorriso.
La gioia è molto contagiosa!
II settimana: IL BASTONE
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Il bastone del pellegrino è il simbolo della transumanza. Transumanza è un termine pastorale: trans-humus, passare da una terra all'altra. Il bastone è il simbolo antico del cammino, un cammino faticoso e purificatore che ogni cristiano deve compiere. E' una provocazione permanente [...] Oggi bisogna lasciare la staccionata della rassicurante masseria di famiglia e mettersi con coraggio sulle strade dell'esodo, verso gli incroci dove confluiscono le culture e le razze si rimescolano e le civiltà sembrano tornare all'antica placenta che le ha generate [...]. Ma il bastone non ci provoca soltanto a metterci in viaggio. Esso ci provoca soprattutto a metterci in viaggio verso la montagna di Dio, alla ricerca del Suo volto, che trascenda le immagini fatte da mani d'uomo, fino a quando senza più santuari, questo Volto lo contempleremo come egli è.
+ don Tonino Bello (La bisaccia del cercatore)
III SETTIMANA: IL MANTELLO
GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE
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Il simbolo scelto per la settimana della carità e la Giornata Missionaria Mondiale è il mantello, strumento che serviva al pellegrino per ripararsi dal freddo e dalle intemperie. Il senso di protezione che trasmette questo simbolo ci riconduce all'aver cura del fratello.Il missionario oltre che ad aiutare materialmente, si occupa principalmente della salvezza delle anime. Far conoscere il messaggio di Gesù, l'evangelizzare, comporta l'aver cura dell'altro. Significa, in altre parole, portare un messaggio d'amore e di speranza, portare quello spiraglio di luce nelle tenebre che spesso attanagliano le popolazioni nel mondo, specie quelle sottosviluppate. Il cristiano, il missionario è dunque colui che va incontro, che rivolge il suo volto a quello dell'altro; E' colui che divide il proprio mantello della speranza con il proprio fratello che è immagine di Dio. Riportiamo qui il miracolo del mantello di San Martino di Tours:
Era inverno, un inverno particolarmente rigido, e Martino era di guardia alle porte della città, insieme ad altri soldati, quando passò un mendicante seminudo e infreddolito che gli chiese l’elemosina. Il giovane non aveva con sé denaro da dargli, tuttavia, ricordando le parole di Gesù che diceva « ero... nudo e mi avete vestito... » (Mt 25, 36), con la sua spada tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. Quella stessa notte vide in sogno Gesù che, rivestito del suo mantello, diceva ai suoi angeli: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato: egli mi ha vestito!». Quando Martino si risvegliò, trovò il suo mantello integro.
COME IMPEGNO DELLA SETTIMANA PREGHIAMO PER TUTTI I MISSIONARI SPARSI NEL MONDO E LASCIAMO UN'OFFERTA PER LE MISSIONI.
IV SETTIMANA: LA BISACCIA
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Per quest'ultima settimana abbiamo scelto come simbolo la bisaccia del pellegrino. Un simbolo importante, un oggetto che contiene i rifornimenti, una bisaccia che dovremmo imparare a riempire di tutte le positività che ci circondano per essere preparati al mandato missionario che ogni cristiano deve assumere con coerenza nella propria vita:
Noi cristiani siamo troppo abituati a riempire la bisaccia per andare a scaricarla agli altri: ai poveri del Terzo Mondo; agli amerindi 500 anni fa e adesso ai popoli dell'Etiopia e della Somalia. Invece la bisaccia ce la dobbiamo portare vuota, per riempirla dei valori che possono darci gli altri. [...] Disponetevi, cioè, all'analisi critica di ciò che il mondo vi offre e poi mettete nella bisaccia tutto ciò che trovate di buono. Anzi, tutto ciò che trovate di bello.[...] Dobbiamo riconoscere che spesso nella storia abbiamo disatteso questo stile. Pensate appunto a quanto avvenne cinquecento anni fa con la conquista dell'America. Abbiamo giudicato i "barbari" incapaci di poterci offrire qualcosa che noi non avessimo già. Abbiamo trascurato la trattativa con il diverso. Abbiamo voluto, insomma, dare soltanto. Ci siamo dimenticati che il DONO UNILATERALE è la forma più sottile di potere. Ci siamo illusi che PER ESSERE MISSIONARI fosse sufficiente esportare battesimi, teologia e civiltà. E mentre gli amerindi, le cui spade non abbiamo avuto sufficiente coraggio di maledire, mettevano nella bisaccia oro e ricchezze (queste si), noi come chiesa non abbiamo saputo mettere nella bisaccia neppure un frustolo d'anima degli amerindi, dopo averne data tanta della nostra.Fino a quando saremo convinti che i marocchini possono darci solo pericoli di infezione [...] non potremo essere nè compagni dell'uomo, nè testimoni dello Spirito.Una bisaccia vuota, dunque. Simbolo di una nudità che non viene per nulla compromessa se, al suo interno, ci colloco alcune cose, quasi senza peso, che vorrei portare con me come allegorie del mio mandato apostolico.
+ don Tonino Bello (La bisaccia del cercatore)
* le immagini sono tratte dal web
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