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“San Francesco Saverio, avvertì come sua missione quella di "aprire vie nuove" al Vangelo "nell'immenso continente asiatico". Il suo apostolato in Oriente durò appena dieci anni, ma la sua fecondità si è rivelata mirabile nei quattro secoli e mezzo di vita della Compagnia di Gesù, poiché il suo esempio ha suscitato tra i giovani gesuiti moltissime vocazioni missionarie, e tuttora egli resta un richiamo perché si continui l'azione missionaria nei grandi Paesi del continente asiatico.”
E’ così che Papa Benedetto XVI parla di San Francesco Saverio, patrono delle missioni, del quale si è celebrato il centenario dalla nascita qualche anno fa. Quando ci si accinge a leggere la sua storia, sembra di trovarsi dinanzi ad un grande libro di avventura. Immerso in un periodo di controversie nel mondo laico come in quello strettamente cattolico, il Saverio, come lo chiamano i fedeli a lui devoti, ha saputo mettere in pratica e concretizzare ciò che per qualcuno potrebbe essere definito come un ideale quasi utopistico, quello di annunciare personalmente il Vangelo, la buona novella, fino agli estremi confini della terra. Saverio dopo aver aderito alla COMPAGNIA DI GESU’, il cui fondatore fu S.Ignazio di Loyola, partì in missione nel 1541. Prima tappa del suo lungo percorso missionario furono le Indie, seguirono poi le isole Molucche e il Giappone dove tuttora si respira ancora fortemente il suo carisma. I viaggi missionari del Santo furono duri e impegnativi, come ci racconta lui stesso nelle sue lettere, oltre le difficoltà fisiche dovette sperimentare quelle interiori causate dal suo essere straniero in terre dove molta gente non aveva mai visto un europeo e soprattutto non aveva mai sentito parlare di Gesù Cristo. Questa voglia di “aprire vie nuove” lo spinse a non arrendersi, a continuare nonostante le difficoltà. Infatti, uno dei più grandi insegnamenti che ci ha lasciato Saverio è la perseveranza. La fede di Saverio era una fede forte, la sua esperienza di vita scaturiva da una scelta che sottendeva una continua ricerca di Cristo proprio nei posti in cui si ignorava la Sua esistenza. In altre parole, questo fervore nel far scoprire Cristo a questi nuovi popoli coincideva anche con l’esigenza di Saverio di confermare e rafforzare la sua fede. Concludendo possiamo ben vedere quest’uomo come un grande esempio di cristianità, quella vera, quella che non si ferma alle quattro mura della parrocchia, quella che supera tutti i confini e le barriere, un invito ad assumere uno stile cristiano come vita piena!
Dunque, lasciamoci prendere dall’esempio di questo grandissimo Santo e, nel nostro piccolo, cerchiamo di imitarlo!
Saverio Penati
* immagine tratta dal web
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