sabato 28 marzo 2009

Missionari Martiri

Don PEPPINO DIANA nel 1982 aveva avuto il coraggio di dire forte «basta!» alla mafia, con un documento dal titolo eloquentemente ispirato al profeta Isaia: “Per amore del mio popolo non tacerò”. Un grido di dolore, oltre che di amore. "La camorra è una forma di terrorismo![...]le carenze anche della nostra azione pastorale ci devono convincere che l’Azione di tutta la Chiesa deve farsi più tagliente e meno neutrale". Punto di non ritorno rispetto a pezzi di Chiesa tradizionalmente attenti a non addentrarsi nei temi relativi a mafia e criminalità organizzata. Aveva incitato tutti a non tacere, a dire basta ed a pretendere un cambiamento.
Le sue parole per meditare: “Il nostro impegno profetico di denuncia non deve e non può
venire meno. Dio ci chiama ad essere profeti. Il Profeta fa da sentinella: vede l’ingiustizia, la denuncia e richiama il progetto originario di Dio (Ezechiele 3,16-18) Il Profeta ricorda il passato e se ne serve per cogliere nel presente il nuovo (Isaia 43) Il Profeta invita a vivere e lui stesso vive, la Solidarietà nella sofferenza (Genesi 8,18-23) Il Profeta indica come prioritaria la via della giustizia (Geremia 22,3 -Isaia 5) Coscienti che “il nostro aiuto é nel nome del Signore” come credenti in Gesù Cristo il quale “al finir della notte si ritirava sul monte a pregare” riaffermiamo il valore anticipatorio della Preghiera che é la fonte della nostra Speranza. Tra qualche anno, non vorremmo batterci il petto colpevoli"

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