Don PEPPINO DIANA nel 1982 aveva avuto il coraggio di dire forte «basta!» alla mafia, con un documento dal titolo eloquentemente ispirato al profeta Isaia: “Per amore del mio popolo non tacerò”. Un grido di dolore, oltre che di amore. "La camorra è una forma di terrorismo![...]le carenze anche della nostra azione pastorale ci devono convincere che l’Azione di tutta la Chiesa deve farsi più tagliente e meno neutrale". Punto di non ritorno rispetto a pezzi di Chiesa tradizionalmente attenti a non addentrarsi nei temi relativi a mafia e criminalità organizzata. Aveva incitato tutti a non tacere, a dire basta ed a pretendere un cambiamento.
Le sue parole per meditare: “Il nostro impegno profetico di denuncia non deve e non può venire meno. Dio ci chiama ad essere profeti. Il Profeta fa da sentinella: vede l’ingiustizia, la denuncia e richiama il progetto originario di Dio (Ezechiele 3,16-18) Il Profeta ricorda il passato e se ne serve per cogliere nel presente il nuovo (Isaia 43) Il Profeta invita a vivere e lui stesso vive, la Solidarietà nella sofferenza (Genesi 8,18-23) Il Profeta indica come prioritaria la via della giustizia (Geremia 22,3 -Isaia 5) Coscienti che “il nostro aiuto é nel nome del Signore” come credenti in Gesù Cristo il quale “al finir della notte si ritirava sul monte a pregare” riaffermiamo il valore anticipatorio della Preghiera che é la fonte della nostra Speranza. Tra qualche anno, non vorremmo batterci il petto colpevoli"
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